Zipp 202 Firecrest - CyclingON

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ZIPP 202 Firecrest: non solo per "salitomani"
Abbiamo avuto modo di testare in maniera approfondita le Zipp 202 Firecrest per copertoncino, per migliaia di km e su ogni tipo di percorso.
Sono ruote in carbonio per copertoncino, appunto: usano la tecnologia brevettata Firecrest, in cui il sovradimensionamento del cerchio in larghezza (24,5 mm) produce vantaggi in termini di resistenza strutturale e di aerodinamica, con l’aria che scivola sui fianchi. Il peso è di circa 1300 g la coppia (senza bloccaggi).

La tecnologia FIRECREST consente di avere maggiore velocità, grazie alla  netta riduzione della resistenza all’avanzamento e della turbolenza attorno alla ruota. La sezione maggiorata e tondeggiante permette il passaggio
del flusso d’aria attorno al cerchio con una netta riduzione della pressione sui due lati a causa del vento, garantendo una maggiore stabilità. La maneggevolezza è assicurata dalla maggiore larghezza della sede del copertoncino (16,25mm), che migliora la tenuta in curva ed espone una minore superficie della gomma alla deformazione, riducendo inoltre il rischio di forature.

Nel cerchio a profilo tradizionale le forze si concentrano sulla parte più esterna della ruota dove è ovviamente meno robusta. Grazie al nuovo profilo FIRECREST TM le turbolenze generate si concentrano sulla zona del mozzo dove la ruota è decisamente più robusta. Questo garantisce maggiore stabilità ed una rigidità laterale nettamente migliore.
Inoltre, il profilo è toroidale e deriva dagli studi in galleria del vento.
È facile comprendere come la 202 sia progettata per la salita, leggera e reattiva grazie alla sua rigidezza. In realtà abbiamo trovato da subito il feeling anche in pianura ed in discesa, tanto da impiegarla tranquillamente nell’utilizzo quotidiano, data la sua versatilità.
Essendo a medio profilo (altezza 32mm), le 202 richiedono un po’ di malizia ed attenzione in caso di vento laterale, soprattutto nei tratti in discesa.
Conoscendo la "fama" delle ruote full carbon, temevamo la qualità della frenata, in quanto le piste frenanti delle ruote in composito possono soffrire le elevate temperature causate dall'attrito generato dai pattini dei freni. Se la pista frenante non è costruita per sopportare determinate temperature può rovinarsi irrimediabilmente, compromettendo la frenata ed addirittura la struttura della ruota. Timori fugati alla prima occasione: la pista frenante e la gola del cerchio della 202 sono realizzate con tessuto di silice, tessuto di ceramica e tessuto di carbonio intrecciato, e svolgono il loro dovere egregiamente, sull’asciutto. A dire il vero, sul bagnato, la confidenza che si può concedere alle Zipp 202 cala sensibilmente, aumentando notevolmente gli spazi di frenata. In frenata, comunque, le 202 non vibrano e non emettono quel fastidioso fischio tipico delle ruote in carbonio.
È inutile negare che il prezzo è elevato, ma la ruota è uno dei componenti più importanti della bicicletta, esercitando un’influenza diretta e sensibile sulle prestazioni. Le Zipp 202, come dicevamo, permettono di prendere confidenza in tempi rapidi e consentono traiettorie precise e stabili, anche e soprattutto sul veloce, e non è cosa da poco. A tutto ciò si uniscono il peso contenuto e la reattività in salita, perciò si capisce che sono ruote versatili e performanti.
La Zipp 202 è stata sviluppata nella galleria del vento, come tutte le ruote full carbon della casa statunitense.  È vero, è una ruota pensata per la salita, ma bisogna pur tornare a valle, ed in discesa e pianura le velocità sono elevate ed i vantaggi aerodinamici sono sempre ben accetti.
Per quanto riguarda il comfort di marcia, possiamo dire che le ZIPP 202 sono davvero comode, anche su strade sconnesse e difficili, smorzano parecchio vibrazioni e asperità, nonostante le nostre strade non siano propriamente delle piste in quanto a scorrevolezza e qualità dell’asfalto.
Non a caso la Zipp 202 è la ruota preferita da Alberto Contador (come si vede dalla foto scattata al Giro di Lombardia 2013), ed è stata la prima ruota in carbonio a terminare la Parigi-Roubaix: una bella garanzia di robustezza!
La raggiatura della ruota posteriore è particolarissima e tecnologicamente ricercata: i raggi sono montati in modo radiale dal lato cassetta del pacco pignoni, mentre sono incrociati sul lato opposto. Ciò deriva dal fatto che la trazione generata dalla catena è molto forte sul lato opposto, tanto da generare una deformazione del telaio, infatti i costruttori più blasonati ed attenti hanno progettato strutture asimmetriche. La Zipp ha dunque pensato di bilanciare tale forza sul cerchio con la disposizione incrociata, sul lato opposto alla catena, in modo da evitare il rischio della rottura dei raggi.
Per avere una elevata rigidità laterale, sono stati installati mozzi denominati 88 (anteriore) e 188 ( posteriore). I mozzi 88/188 presentano uno spostamento dei cuscinetti che nell’intento della Zipp, garantirebbe una migliore resistenza all'usura ed una rigidità maggiore del 6%. La flangia del mozzo posteriore 188 è stata realizzata con la tecnologia SHIFT (Spoke Hole Impact Forming Technology), con una lega di alluminio esclusiva che possiede il doppio della forza dell'alluminio 6061. Questo materiale permette la costruzione anche di raggi con la tecnologia Impact Hole, che riduce al minimo la possibilità di rottura intorno al foro del raggio.
Il taglio dei mozzi interni viene realizzato con un processo brevettato denominato EDM, la cui lavorazione avviene con la scarica elettrica, che permette di tagliare con un sottilissimo filo ad alta tensione sommerso in acqua.
Ecco una panoramica delle altre tecnologie applicate sul cerchio del modello 202, tutte brevettate dalla Zipp:
ABLC (Advanced Boundary Layer Controll) si riferisce alle esclusive fossette, che si trovano in tutti i modelli dei cerchi Zipp, che consentono una migliore penetrazione all'aria e rendono il cerchio aerodinamico. VCLC (Visco elastic control layer), consente di applicare un materiale visco-elastico tra due strati di laminato di carbonio, in modo da assorbire maggiormente  gli impatti e ridurre del 10% le vibrazioni. Carbon Bridge, utilizza un filo di kevlar (350% più resiste all'impatto del carbonio) con una laminazione in fascia coassiale, che può disperdere lo shock dell'impatto in modo uniforme in tutto il laminato in carbonio, rendendo il cerchio più resistente (il kevlar viene utilizzato per la realizzazione dei giubbetti antiproiettile). Ciò è fondamentale per ridurre la vulnerabilità del cerchio ai tagli laterali, soprattutto nella zona a contatto con il copertoncino, in caso di impatto del pneumatico su un’asperità. Il kevlar è applicato nel cerchio come se fosse un ponte (Carbon Bridge) e protegge il carbonio, aumentandone la resistenza all'impatto.
Il composito impiegato nella realizzazione del cerchio è costituito per la maggior parte da una fibra di carbonio unidirezionale, adatta a gestire tutto il carico di trazione e compressione all'interno del cerchio. La fibra di carbonio intrecciata, utilizzata nella zona dei raggi, aumenta la resistenza.
ATTENZIONE: la Zipp consiglia l’utilizzo delle 202 per ciclisti che non pesano più di 90 kg.
Prezzo al pubblico: 2.525 €
Per info:
http://www.zipp.com/it


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