Kuota Khan Disc - CyclingON

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Pubblicato il 04 Settembre 2016
KUOTA KHAN DISC – Disco da Prof
Dopo aver testato, 2 anni orsono, uno dei primi esemplari “di serie” di una bicicletta da corsa con freni a disco, ovvero la Kuota Khydra Disc, abbiamo provato il modello top di gamma della casa brianzola, la Kuota Khan disc, durante la Mediofondo Fabio Casartelli, disputata il 17 Luglio 2016.
Lo sviluppo del tracciato, che prevedeva le salite celebri del Giro di Lombardia, ovvero Onno, Ghisallo e Colma di Sormano (con la variante facoltativa del Muro), ci è sembrato ideale per mettere alla prova la versione con freno a disco della bicicletta in dotazione alla squadra UCI Professional Continental Androni-Sidermec.



Questo modello, seppur di progettazione decisamente racing, non è pensato esclusivamente per i professionisti, ma anche per i ciclisti che ricercano un mezzo “particolare” che abbini le performance dinamiche alla sicurezza che offre la frenata con l’impianto idraulico a dischi.
Il telaio Khan nella versione “disc” presenta le stesse geometrie e dimensioni della Khan “standard” per tutte le taglie proposte, dalla XXS alla XXL. Per equipaggiare la Khan con il sistema disco, è stato necessario variare la laminazione delle zone più sollecitate, quali foderi obliqui e orizzontali e steli forcella.
Khan disc è un telaio monoscocca realizzato in fibra di carbonio con laminazione unidirezionale 1K, differenziata a seconda della taglia specifica. Nella zona del movimento centrale, tipicamente molto sollecitata, è stato inserito un elemento di irrobustimento. Inoltre, è stato sovradimensionato il foro per contribuire ad aumentare la rigidità.
Tutti i tubi hanno forme arrotondate e profili a sezione ottimizzata per aumentare l’aerodinamica. Una vera chicca, sia estetica che funzionale, è la forma a goccia del tubo orizzontale, che parte generoso nella zona dello sterzo, per poi rastremarsi verso l’attacco con il piantone verticale.
Le differenze, rispetto alla versione standard del Khan, interessano principalmente la larghezza dei forcellini posteriori, aumentata a 142mm per permettere l’alloggiamento del disco, e l’adozione di coperture di sezione più generosa, essendo prevista la possibilità di utilizzare gomme da 25mm e 28mm. Il carro posteriore è compatto, con foderi di lunghezza compresa tra 402mm e 405mm, a seconda della taglia, mentre l’angolo di sterzo varia tra 69,5° e 73°.



I foderi obliqui sono sottili, inarcati verso il movimento centrale nella zona del perno, per poi incurvarsi in direzione opposta risalendo verso l’attacco reggisella. Oltre che conferire un aspetto decisamente particolare, questa soluzione aumenta la flessione verticale e migliora l’assorbimento delle vibrazioni e, dunque, il comfort di marcia. Anche la particolare sezione dei tubi, sottile ed appiattita in corrispondenza dei foderi, permette di migliorare la flessibilità verticale e la rigidità laterale rispetto ad una tradizionale sezione circolare.
La forcella full carbon è a steli rettilinei, con spessori interni maggiorati per supportare la pinza freno Flat Mount, ovvero ad innesto diretto sul telaio, con finalità sia estetiche che funzionali, in quanto permette di contenere le torsioni.
Il telaio, che nella versione standard pesa 845 g, con tutti gli accorgimenti per il sistema disco raggiunge il peso di 930 g.

La scatola del movimento centrale, oversize, racchiude un BB386, accoppiato alla guarnitura Rotor 3D.

Le ruote, sia anteriore che posteriore, vengono fissate tramite perno passante in alluminio da Ø12mm, con testa Torx. In realtà è disponibile anche l’opzione classica, ovvero la chiusura quick release. La prima soluzione, tuttavia, aumenta la solidità complessiva della Khan disc.

La bicicletta in test è equipaggiata con il gruppo cambio Shimano Ultegra meccanico, il cui cablaggio, come del resto quello del sistema frenante, è interno al telaio, “entrando” lateralmente in prossimità del tubo sterzo, imponente come tutto il blocco frontale della Khan disc. Tuttavia, è garantita la piena compatibilità anche con i gruppi elettromeccanici.

Le ruote Deda Elementi SL Disk Prototype sono in fibra di carbonio a medio profilo (30mm), ed hanno raggi in acciaio con sezione aero, mozzi asimmetrici in alluminio e fissaggio rotore (Avid Ø140mm, sia anteriore che posteriore) di tipo Center Lock. Sono ruote per tubolare, infatti la Khan disc monta i Vittoria Corsa SC.

Il reggisella di Ø 27,2mm rispetta il trend delle biciclette di questa fascia, ed è dotato dell’elegante bloccaggio a scomparsa, che caratterizza gran parte dei modelli road di Kuota.


PROVA

La versione che abbiamo testato è la Kuota Khan disc in dotazione ai professionisti, infatti è ben visibile sul tubo orizzontale la scritta “Pro Team Edition” che contraddistingue la colorazione. Guardando la bicicletta nel complesso, ci si accorge ben presto della generosità dimensionale della zona del movimento centrale, dell’interno della forcella “alta”, del tubo obliquo e delle linee particolari dei foderi che compongono il carro posteriore.

La Khan disc, come la Khan standard, è una bici racing: reattiva allo scatto, stabile nelle traiettorie in velocità e nelle curve condotte in discesa, ma che allo stesso tempo sorprende per comfort complessivo, nonostante l’assetto e l’impostazione racing.
L’avantreno oversize trasmette sicurezza e dà la giusta confidenza con la bicicletta, soprattutto in caso di sollecitazioni o durante la frenata.

Proprio la frenata è il fattore distintivo e l’oggetto della nostra curiosità prima del test, come ovvio: potente ma molto modulabile, ideale per scendere lungo la tortuosa strada che dalla Colma di Sormano conduce verso il lago di Como, a Nesso. Lo stesso tratto, in alcuni settori molto rovinato, ci ha fatto apprezzare anche le doti di assorbimento delle vibrazioni e di stabilità di traiettoria della Khan disc.

Il risultato è che la bicicletta non si scompone, e la struttura muscolosa assolve molto bene ad uno dei maggiori compiti per cui è progettata, ovvero  l’abbattimento delle flessioni.
La Kuota Khan disc è, dunque, ideale per chi cerca le prestazioni e, dato che garantisce uniformità e costanza di frenata, consente di utilizzare le ruote in carbonio con qualsiasi condizione meteo e su quasi tutti i fondi stradali.

+ telaio rigido
+ carro posteriore corto e reattivo
+ avantreno stabile e sincero
+ assorbimento delle vibrazioni e comfort complessivo nonostante si tratti di una bici racing
- inevitabile aggravio di peso rispetto al telaio Khan standard
- impianto frenante a disco che richiede maggiore manutenzione e precisione di regolazione


SCHEDA TECNICA
Modello: Kuota Khan Disc Pro Team Edition
Taglia: M
Gruppo: Shimano Ultegra (corone 53-39, cassetta pignoni 11v 11÷28)
Freni: Shimano BR-RS805
Rotori: Avid Ø140mm (anteriore e posteriore)
Guarnitura: Rotor 3D
Ruote: Deda Elementi SL Disk Prototype
Tubolari: Vittoria Corsa SC
Attacco e curva manubrio: Deda Elementi Zero 100
Sella: Selle Italia SLR Team Edition
Peso complessivo rilevato: 7,3 kg (senza pedali)
Peso (solo telaio – taglia M) : Khan standard 845g – Khan disc 930g
Prezzo: N.D.

Video Kuota Khan Disc

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