Trek Madone - CyclingON

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Pubblicato il 13/06/2017
TREK MADONE 9: Superlativa Aerodinamica
La Madone è il modello di punta di Trek, l’esempio per eccellenza di bicicletta che appaga immediatamente l’occhio, con il suo aspetto pulito ed elegante, che viene esaltato ancor di più nella colorazione del modello che abbiamo testato, ovvero nero opaco (U5 Vapor Coat).
Possiamo dire che da quando l’abbiamo notata alle gare, come uno dei modelli in dotazione alla squadra UCI World Tour Trek-Segafredo, ci è subito sembrato un sogno poterla testare, e, finalmente, ce l’abbiamo fatta!

 
Vogliamo dunque condividere le sensazioni provate in sella a questa Madone, che di certo è una bicicletta fuori dal comune, anzi, è una superbici, dal punto di vista delle prestazioni, delle soluzioni tecnologiche, dell’allestimento e…del prezzo!

Cominciamo l’analisi delle caratteristiche principali partendo dalla tecnologia IsoSpeed, che supera le tradizionali soluzioni pensate per perseguire l’elasticità verticale della bici (come i sistemi di sospensione, elastomeri o smorzatori di vibrazioni), disaccoppiando il tubo orizzontale dal tubo sella, così da permetterne la flessione, assecondando le asperità del fondo stradale. Il tutto senza pregiudicare l’efficienza della pedalata.
Questa soluzione costruttiva è nata da un progetto di collaborazione tra gli ingegneri di Trek e Fabian Cancellara, appositamente studiata per competere sui percorsi difficili delle grandi classiche, come la Strade Bianche, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, che mettono a dura prova gli atleti, ma anche le biciclette.
IsoSpeed ​​offre il vantaggio di un trasferimento di potenza e delle caratteristiche tipici di un telaio in carbonio tradizionale, ma con una elasticità notevolmente superiore.
Inserita dapprima nella parte posteriore della bici, è stata diffusa alla parte anteriore, per smorzare le vibrazioni percepite sulle braccia. L'IsoSpeed anteriore, garantisce allo sterzo un certo grado di flessione, aumentando l’elasticità verticale, ma impedendo i movimenti laterali, così da non pregiudicare la guidabilità della bici.
Il telaio della Madone è realizzato in carbonio OCLV (Optimum Compaction Low Void), coperto da brevetto Trek, ottenuto tramite un processo a due fasi. La prima di queste è la Optimum Compaction, in cui il carbonio è creato da una serie di strati fibra-resina. Grandi fogli di fibra di carbonio vengono tagliati in una forma specifica che viene poi collocata in uno stampo, in cui tramite l’azione combinata di calore e pressione si ottiene la giuntura di carbonio.
La seconda fase, Low Void, consiste nella riduzione degli spazi esistenti tra gli strati di fibra di carbonio (detti void, appunto), per aumentare resistenza e durata del materiale finale.
Oltre alla tecnologia costruttiva, un ulteriore aspetto che caratterizza le qualità del prodotto in fibra di carbonio è la forma finale, così da ottenere la funzionalità voluta in termini di resistenza, rigidità ed aerodinamica.
Gli ingegneri Trek utilizzano il programma Computational Fluid Dynamics (CFD), un software di analisi ad elementi finiti, per studiare i profili dei tubi, fin dallo stadio del disegno tridimensionale. In sostanza, CFD è una galleria del vento virtuale per validare l’ aerodinamica e stabilire gli avanzamenti del progetto in fase di prototipazione, valutando le interazioni tra forme diverse, variabilità di atleti e di superfici. Tramite questo strumento l’azienda statunitense ha sviluppato la linea di ruote Bontrager Aeolus e la tecnologia KVF (Kammtail Virtual Foil) per la forma dei tubi.
Il profilo dei tubi, appunto, è a coda troncoconica, studiato appositamente per applicazioni in ambito ciclistico in modo da perseguire la completa integrazione, ottenendo un telaio leggero, aerodinamico, con aumento della rigidità laterale e del comfort, e riducendo al contempo il peso.
La soluzione KVF è stata applicata anche ai foderi della forcella, così da abbattere la resistenza aerodinamica e aumentare la rigidità laterale, per garantire maneggevolezza e precisione di guida.
La ricerca spinta dell’integrazione è ben visibile anche nei componenti dell’allestimento, in particolare manubrio/attacco completamente integrato nel telaio, dal profilo elegante e aerodinamico.



L’attacco manubrio è compatibile con il sistema Bontrager Blendr che consente di fissare direttamente gli accessori, come il ciclocomputer, garantendo un aspetto pulito.
 
Caratteristica distintiva della Madone sono anche le Vector Wings, ovvero le alette posizionate appena sopra l’attacco forcella che hanno la funzione di racchiudere i cavi principali e la pinza del freno anteriore in un guscio protettivo, che conferisce anche un aspetto ancor più aerodinamico alla bici.
La pulizia della linea e la bellezza di questa bicicletta sono ulteriormente valorizzati dal passaggio cavi interno e dai freni, a montaggio diretto ed integrati nel telaio per ridurre la resistenza, aumentare la velocità, risparmiare peso e contribuire all’eleganza della bici.
 




IL TEST
La Trek Madone in test è una Madone 9 series H1 P1, in carbonio OCLV 700, realizzata a mano in USA. L’allestimento è veramente da competizione: gruppo Sram Red e-Tap, con guarnitura 50-34 e cassetta 11-28, ruote Bontrager Aeolus 5 D3 TLR, sella Bontrager Montrose Pro, copertoncini Bontrager R3. La bicicletta in taglia 54, senza pedali, ha un peso di 6,6 kg.

 
Assegnarle l’appellativo di bicicletta Aero è limitante, in quanto siamo di fronte ad una superbici, in cui nulla è lasciato al caso, per offrire un mezzo che esalti look, scorrevolezza, aerodinamica e qualità di guida, per sfruttare ogni watt sprigionato durante la pedalata.
Cosa attira l’attenzione guardando la Madone? Telaio, componenti e perfino accessori sembrano nati e progettati per essere assemblati su questa bici, con una pulizia delle linee che lascia senza parole.
La parte della Madone che si distingue particolarmente per innovazione costruttiva è sicuramente l’anteriore: dalle già citate Vector Wings in carbonio, alla fusione di sterzo, tubo orizzontale e diagonale, forcella, spessori e manubrio aero, che si integrano senza soluzione di continuità.
Il reggisella, apparentemente semplice e dalla linea pulita, racchiude anch’esso un concentrato di tecnologia, essendo costituito da una guida verticale che permette al reggisella di scorrere per sceglierne la regolazione, svolgendo la funzione di svincolare la flessione del tubo sella dalla giunzione fra tubo orizzontale e foderi, aumentando il comfort di pedalata. Nella parte posteriore, oltre alla presenza delle due viti di chiusura, è installato l’attacco per la luce Bontrager Flare.
Il manubrio integrato è un’ulteriore chicca, monoblocco in carbonio dal profilo aerodinamico, impreziosito dalla scritta Madone nella parte anteriore. La sensazione di appoggio sul manubrio aero piatto è davvero soggettiva, condizionata soprattutto dalla posizione in sella e dall’abitudine, ma possiamo dire che, per quanto ci riguarda, ci siamo trovati a nostro agio fin da subito, senza avere la fastidiosa, e dolorosa, sensazione, dovuta allo “spezzamento” della postura dei polsi.
 
Abbiamo testato la bici in particolare durante la Granfondo Internazionale Gimondi (129 km per un dislivello complessivo di 2.100 metri e 33,4 km totali di salita): per quanto riguarda il comportamento dinamico, la bici conquista per la rigidità, sia laterale che a torsione, ma risulta davvero comoda, anche “sorvolando” in velocità buche, sconnessioni o dossi, trasmettendo la sensazione di veleggiare sopra le asperità.

 
In pianura la Madone è sbalorditiva, soprattutto se si “mena” con i rapporti più lunghi, non ci si accorge nemmeno di pedalare a velocità superiori ai 35 km/h.
Quando la strada sale, la Madone non va in difficoltà, ma anzi, trasmette un senso di efficacia di pedalata, soprattutto sul passo, pedalando seduti. In prossimità degli scollinamenti, poi, bastano due colpi di pedale per sentire la reattività della bicicletta e per guadagnare subito velocità.
Il comportamento in discesa è sincero, infatti la Madone mantiene le traiettorie impostate e infonde sicurezza, anche nei cambi di direzione veloci. Nei tratti a maggiore pendenza, raggiunge facilmente velocità importanti, grazie alla proverbiale scorrevolezza.
Le ruote Bontrager Aeolus 5 D3 TLR (Tubeless Ready) in carbonio OCLV, equipaggiate con copertoncini Bontrager R3 da 25” di sezione, danno un notevole contributo alle caratteristiche dinamiche della Madone, con un ottimo comportamento in frenata, in accelerazione, anche in piedi sui pedali e in caso di vento laterale, assicurando stabilità e fiducia anche alle velocità più elevate, pregio non scontato per ruote ad alto profilo da 50 mm.


CONCLUSIONE
Sicuramente la Madone è una superbici per palati fini (e per chi può affrontare spese impegnative…) ideale per chi vuole viaggiare ad alte velocità di percorrenza in pianura o sui mangia e bevi tipici delle zone brianzole, in cui abbiamo svolto gran parte delle nostre uscite in bici. Nonostante sia un modello dal carattere spiccatamente aero e racing, non è risultata per niente scomoda o impegnativa anche in caso di lunghe percorrenze e svariate ore in sella (provata fino a 5-6 ore).
In generale la Madone non passa certo inosservata e farà voltare molte teste per guardarla, perciò la sconsigliamo ai più timidi…
Infine: una bici di questo livello merita la possibilità di una completa personalizzazione, e ciò è possibile grazie alla configurazione tramite il portale dedicato Project One, in cui si può anche avere un’immediata idea della spesa da affrontare…

Scheda Tecnica
Modello Trek Madone 9 series H1 P1
Taglia M – 54
Colorazione U5 Vapor Coat
Gruppo Sram Red E-Tap (50-34 – 11-28)
Ruote Bontrager Aeolus 5 D3 TLR Clincher
Coperture Bontrager R3 – Black (25”)
Manubrio Piega/Attacco integrati Madone 9
Sella Bontrager Montrose Pro
Portaborraccia Bontrager RL
Peso rilevato (senza pedali): 6,6 kg
Il prezzo nella configurazione della bici usata come test è: 13.477,00€


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